After lessons..

Le lezioni era già finite da un’oretta e mezza, ma non ero ancora tornata a casa. Decisi di non tornare a casa finché non avessi concluso di correggere gli ultimi compiti. La sala professori era ancora piena di colleghi che chiacchieravano, sistemavano, e c’era una gran confusione. Quale posto migliore della biblioteca per trovare un po’ di tranquillità? Non c’era neppure la bibliotecaria. Ah! Silenzio totale.. l’ideale per concentrarsi. Ero abbastanza nervosa comunque, avevo corretto una marea di compiti, fortunatamente me ne mancavano solo tre o quattro. Serve impegno, soprattutto quando ti tocca correggere più gli errori di ortografia che le notizie storiche. E’ il mio lavoro!
Il golfino turchese che portavo addosso mi dava un enorme fastidio, per non parlare degli scomodissimi jeans scuri! Ma quello che più mi faceva innervosire, erano le ciocche di capelli che cascavano sugli occhi. Odio avere i capelli in disordine.
Rapidamente, finì di correggere un altro compito.. via il prossimo!

« donne sono fatte per essere amete, non per essere capite ♪ »

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Concentrata nel mio fare, iniziai a correggere un altro compito. Dopo questo ne mancavano solamente un paio.. e sarei tornata a casa! Ero decisa a completarli qui a scuola, tornando a casa tra una cosa e l’altra non averi finito un bel niente. Una ciocca bionda che avevo appena sistemato, iniziò a cadermi di novo sulla fronte. Sbuffai lievemente, portando per l’ennesima volta le dita della sinistra a sistemarla dietro l’orecchio. Non sopportavo avere i capelli scompigliati, mi rende nervosa.
In un primo momento non mi accorsi neppure dell’arrivo di un'altra persona all’interno della biblioteca, presa a rileggere con attenzione il compito che stavo correggendo. Il leggero rumore di passi giunse al mio udito poi. Aggrottai appena il sopracciglio. Ero certa che gli altri insegnanti fossero occupati nella sala dei professori, e strasicura che nessuno degli alunni, terminate le lezione, fosse venuto a farsi un giretto qui. Alzai lo sguardo, notando così un uomo. Era giovane sì, ma era sicuramente un insegnante.
Salve! dissi verso di lui, con voce più allegra ed un sorriso sulle labbra. Non mi preoccupai a tenere la voce bassa, in fondo c’eravamo solo noi due.

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Sorrisi con gentilezza verso l’uomo; l’osservai, ed era familiare. Sicuramente l’avevo incrociato prima di allora, tra i corridoi o nella sala degli insegnanti. Allargai il sorriso al suo dire. Non era come gli altri insegnanti, dannatamente formale e che si limitano a porgerti la mano con freddezza.. era diverso! Decisamente meglio, fui subito a mio agio nonostante fosse uno sconosciuto. Di solito con gli uomini non sono mai troppo disinvolta, ma Arthur sembrava diverso dagli altri.
Ridacchiai leggermente, annuendo. Oh si! Una vera seccatura.. ahimè ci tocca fare anche questo.. replicai, andando ad allungare la destra verso la sua, stringendola. Molto piacere.. io sono Grace Dunning, la nuova insegnante di storia.. non sapevo se anche lui era nuovo qui al McKinley. Ritirai lentamente la mano, posandola sulla superficie del tavolo. Sorrisi.
Beh, sempre meglio della baldoria che c’era nella sala dei professori.. non trovate? Qui si può stare tranquilli..

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Seguii i suoi movimenti con lo sguardo, abbassando gli occhi giusto un attimo per sistemare il compito appena corretto sulla pila insieme agli altri. Sorrisi con gentilezza e disinvoltura, spostando nuovamente la ciocca bionda dietro l’orecchio, senza neppure far più caso al fatto che avevo i capelli leggermente più disordinati del solito. Strano e raro. Deve essere particolarmente stanca o nervosa per averli in disordine. Ad ogni modo, adesso non mi importava più di tanto. Ero a mio agio. Lo ascoltai con attenzione, ridacchiando leggermente poi.
Davvero? E io che pensavo d’essere l’unica nuova arrivata.. aggiunsi, con un certo sollievo. Ero contenta di non essere l’unica appena arrivata. Osservai il suo fare poi, sorridendo divertita e allegra. Quel tipo era divertente!

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