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| Ace Dumont-Phoenix Finalmente una pausa. Finalmente un momento senza mocciosi rompiballe. Odiavo insegnare. Lo odiavo, odiavo, odiavo. Ma oramai non ero quella di un tempo. La spregiudicata modella. No. Quella era diventata solo un'ombra del passato. Ora era questa la mia vita! Dovevo solo adattarmi. Adattarmi... Ci ero già riuscita, una volta, da adolescente. E anche dopo i numerosi viaggio tra America, Canada, Europa. Perchè sarebbe dovuto essere diversamente questa volta? In fondo insegnare Arte non era male. Potevo spaziare. Potevo essere folle, eternamente ragazzina. E in fondo lo ero ancora. Passavo si e no quattro o cinque anni a quei ragazzi. E la mia ridotta statura mi rendeva quasi una di loro. Giovane, bassa, bel fisico, zero rughe. Abitino eccentrico di un rosa sgargiante, per non parlare della discutibile lunghezza, dato che scopriva gran parte delle gambe e metà coscia, per non parlare delle ciocche rosa che si intravedevano nella massa bionda dei miei capelli. E i tatuaggi! Una possibile studentessa nei corridoi! Un'adulta in sala professori. Era diventato il mio rifugio. Un modo per realizzare che ero realmente cresciuta! Ed era proprio li che mi trovavo in quel momento. Non che avessi bisogno di un rifugio in quel momento... Era la pausa pranzo! Io e il mio adorabile cestino metallizzato per il pranzo stavamo varcando la Sala dei Profesori. Essere la nuova arrivata non era traumatico solo per gli studenti. Per i prof non era dversissimo! Tutti divisi in gruppetti. E io? Li, sull'ingresso senza sapere esattamente dove andare. Dopo un momento di incertezza mi andai a sedere sul fondo della stanza. Unico tavolo vuoto. Vi posai il cestino e iniziai ad addentare il mio panino lattuga mozzarella e pomodoro.
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