Keep Calm

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CAT_IMG Posted on 20/7/2012, 18:48
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Cassandra Hope Smedds


La giornata è iniziata nel peggiore dei modi. Ho passato la notte in bianco per un terribile mal di testa che di passare proprio non vuole saperne; i miei capelli non riescono ad avere un aspetto decente; e le occhiaie sotto gli occhi neanche con tre kilogrammi di correttore sono sparite. Probabilmente ho anche la febbre. Sospiro e chiudo gli occhi mentre entro a scuola. Subito gli schiamazzi e le chiacchiere degli altri studenti mi fa aumentare l'emicrania, facendomi gemere di dolore. Con passo strascicato mi dirigo verso il mio armadietto e con fatica cerco di ricordarmi il codice numerico. Sbaglio due volte, prima di azzeccare il corretto codice, peccato che il maledetto armadietto non si apre neanche se piango arabo. Tiro due pugni, debolissimi, e poi chiudo gli occhi, angosciata. -Oh, Dio. Perchè questa giornata si sta rivelando un incubo.- biascico, appoggiandomi all'armadietto mentre la testa mi gira leggermente e sento le gambe molli. Sì, direi proprio che ho la febbre.

«Ama te stessa, torna a casa.»
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CAT_IMG Posted on 22/7/2012, 13:27
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Christopher Rice


Odiavo iniziare la giornata così. Odiavo comportarmi come un ladro in casa mia. Però, preferivo comportarmi così che incrociare mio padre, che continuava a ricordarmi gentilmente come fossi un fallito che non avevo mai fatto nulla di buono nella mia vita. A lui non importava se ero il quarterback della squadra di football e quindi, la squadra vinceva grazie a me. A lui non importava che fossi il r agazzo più popolare della scuola e che avessi voti alti. A lui importavano soltanto le mie sconfitte. Si era complimentato quando avevo sbagliato quel tiro alla finale dell'anno scorso. Non si era complimentato perchè comunque avevamo vinto. La mia sconfitta era la sua vittoria. Era per questo che cervavo di scappare e di non incrociarlo. Parcheggiai la mia Ferrari 360 nel parcheggio e mi diressi al mio armadietto. Non avevo fatto nemmeno colazione ed avevo fame. Magari riuscivo a prendere un caffè prima dell'inizio delle lezioni. Mi fermai, non appena vidi Cassie davanti al suo armadietto. Era molto pallida. Mi avvicinai, preoccupato. -Ciao amore... Stai bene?- Le chiesi, prendendole la borsa.

«Oh, sometimes I get a good feeling, yeah!»
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CAT_IMG Posted on 22/7/2012, 23:00
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Cassandra Hope Smedds


Sento ragazze che ridono aggiornandosi sulle ultime novità del week end e ragazzi parlare dei nuovi allenamenti della squadra di football. Sento frammenti distorti di conversazione, troppo intenta a cercare di restare in piedi e non crollare come una pera cotta sul pavimento del McKinley. Non è per niente carino e sicuramente non gioverebbe alla mia già precaria reputazione di invisibile della scuola. Peccato che non puoi essere una studentessa invisibile quando il ragazzo più ambito di tutta la scuola si avvicina a te, con sguardo preoccupato, prendendoti la borsa e chiamandoti amore come se fosse la cosa più naturale del mondo. Alzo lo sguardo su Chris ringraziando Dio per essere arrivato. Cerco di rilassarmi, ma sento tutto il corpo rotto, come se avessi passato il weekend a fare gli allenamenti delle Chereeos. -Credo di avere un po' di febbre, Chris.- gli rispondo, staccandomi dal mio comodo armadietto e cercando di tornare una ragazza e non una balena arenata sulla spiaggia.

«Ama te stessa, torna a casa.»
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Dio, pensando che si divideranno mi spezza già il cuore.
 
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CAT_IMG Posted on 23/7/2012, 10:16
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Christopher Rice


Molto spesso, essere il più famoso della scuola ed anche uno dei più carini mi pesava. Non potevo stare semplicemente con la mia ragazza perchè mi sentivo osservato. Ogni volta che ero con Cassie eravamo soggetti a sguardi maligni che spesso ci volevano divisi. Ormai mi ci ero abitutato e non ci facevo più caso, ma questo poteva pesare a Cassie. Infatti, ogni volta che aveva il mal di testa, mi sentivo in colpa, perchè credevo che fosse oggetto di malocchio da parte di quelle arpie. Non appena mi disse che si sentiva la febbre, la guardai con aria di rimprovero, mista a preoccupazione. Doveva rimanere a casa. Le cinsi le spalle, stringendola a me e posando le mie labbra sulla fronte. In effetti, era calda. -Ti riporto a casa...- dissi subito, chiaramente preoccupato. Non mi fidavo dell'infermiera da quando, dopo un incidente a football, mi aveva disinfettato la ferita con vodka, invece che con acqua ossigenata. Preferivo prendermi cura io di lei.

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Già, anche a me c.c
 
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CAT_IMG Posted on 23/7/2012, 10:39
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Cassandra Hope Smedds


Sentire il suo corpo caldo contro il mio mi fa rilassare all'istante. Poggio la testa contro il suo petto sentendomi completamente al sicuro. Gli cingo la vita con le mie esili braccia, appoggiandomi a lui. Sento risatine maligne e sguardi invidiosi, ma non me ne curo più, ormai. Nessuno in questa scuola vuole che il maraviglioso quaterback della squadra stia con un'emarginata logorroica. Sospiro e poi mi allontano con occhi sbarrati, rischiando di cadere a terra davvero. -No!- dico forse con troppa enfasi. -Ho una lezione importante! Non posso e non voglio tornare a casa!- dico, guardarndolo con sguardo supplichevole. -Vado un po' in infermeria. Prendo un'spirina e quando mi sveglierò sarò come nuova.- dico, stringendo delicatamente la camicia di Chris, non tanto per farmi più pena di quanto me ne faccia già io da sola, ma solamente per tenermi in piedi.

«Ama te stessa, torna a casa.»
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CAT_IMG Posted on 23/7/2012, 10:50
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Christopher Rice


La tenevo stretta al mio petto, accarezzandole dolcemente i capelli. Ero molto preoccupato per lei e volevo soltanto che andasse a casa per riposarsi un po'. SI vedeva lontano due miglia che non stava affatto bene e che si teneva in piedi per miracolo. Non volevo che svenisse improvvisamente, soprattutto perchè non seguivamo gli stessi corsi e non potevo controllarla. Protestò con troppa enfasi e mi spaventai, tanto da prenderla per i polsi per non farla cadere. -Amore, sei bravissima... Puoi studiare anche a casa, ma non puoi rimanere qui in queste condizioni...- dissi guardandola con aria preoccupata. La strinsi forte a me, sorreggendola e chiaramente preoccupato. L'avrei portata via con la forza, se necessario. Lei non sarebbe stata in condizioni di opporsi. -Ti farò compagnia e ti riposerai... E ti coccolerò così tanto che domani starai meglio di ieri...- Sorrisi dolcemente, appoggiando la guancia sulla sua testa ed abbracciandola.

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CAT_IMG Posted on 23/7/2012, 11:00
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Cassandra Hope Smedds


Non posso dire niente perchè so che lui mi porterà via di peso se non faccio qualcosa per fermarlo. Di solito non amo particolarmente baciarlo davanti a tutta la scuola perchè le bocce maligne non demordono mai, ma lo faccio. E' l'unico modo per convincerlo. Mi alzo sulle punte e cerco le sue labbra, bramosa di assaggiarle. Mi appoggio completamente al suo corpo snello e aletico e poi gli passo le mani dietro il collo e lo costringo ad abbassarsi un po'. Le sue labbra sono morbide e calde a contatto con le mie e mi piace sempre baciarle e mordicchiarle.

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